“Re Nudo” al Teatro degli Industri di Grosseto il 6/11

Fonte: Ufficio Stampa “La Città del Teatro”

Re Nudo

messa in scena di una favola sull’inganno

testo e regia di Alessandro Garzella

con Fabrizio Cassanelli , Irene Catuogno , Ivano Liberati, Francesca Mainetti, Chiara Pistoia , Francesca Pompeo , Marco Selmi , Anna Teotti

liberamente ispirato a “I vestiti nuovi dell’imperatore” di Hans Christian Andersen e a “ 1984” di George Orwell

foto di Andrea Bastogi

Re Nudo è una favola teatrale sulle patologie dei nostri tempi. Un popolo e un re sono imprigionati da un potere occulto nell’arena mediatica di un varietà fanta politico che, processando gli ideali del novecento, ne ridicolizza i valori, assunti a simboli delle perversioni sociali d’una umanità sempre più egoisticamente sola e paradossale.

Un popolo e un re sono imprigionati da un potere occulto nell’arena mediatica di un varietà fanta politico che, processando gli ideali del novecento, ne ridicolizza i valori, assunti a simboli delle perversioni sociali d’una umanità sempre più egoisticamente sola e paradossale.

Re Nudo cerca di essere un’opera di sovversione poetica, la raffigurazione di una civiltà in declino spirituale, sottoposta a un trattamento genetico di massa volto a condizionare gli immaginari, desertificare le emozioni, contrapponendo alle vecchie utopie fascinazioni nuove: la realtà percepita, la semplificazione del pensiero, la simulazione virtuale, le visuali dell’inganno.

La favola si ispira a “1984” di Orwell, a “I vestiti nuovi dell’imperatore” di Andersen e ad alcune esperienze di vita particolarmente oppresse, accostando i frammenti di queste fonti per analogia, come fossero i numeri di un varietà che, vaneggiando sul potere dell’immaginazione, provoca domande per astrazioni e somiglianze, sollecitando similitudini, corrispondenze percettive che lasciano agli spettatori lo spazio della visione critica e il compito della composizione narrativa.

Un ruolo drammaturgico particolare è svolto dalla tecnologia che, seppur utilizzata nella forma più semplice possibile, qui rappresenta uno strumento d’assalto che oggi opprime la nostra vita quanto domani, forse,  potrà renderla più libera e saggia.

 rassegna stampa

“ (…) Lo stesso disperato vitalismo oppresso, stavolta dalla società dello spettacolo, sta in re Nudo – studio per la messa in scena di una favola sull’inganno: “A forza di esportare democrazia, siamo rimasti senza” sentenzia uno dei prigionieri dell’arena mediatica in cui chi governa esercita violenza, si assicura amnistia, indulto, condono ed esibisce in televisione sciocchezze – semplificandone inoltre il linguaggio – per impedire il pensiero. Qui, si deve resistere quindi al lavaggio del cervello (“imparo a memoria le parole, perché ci vengono portate via”).

Federico Raponi Liberazione

“Ispirato molto liberamente – più per suggestioni e lacerti che non per filologica adesione – a I vestiti nuovi dell’imperatore di H. C. Andersen e a 1984 di Orwell, il lavoro diretto da Garzella con la drammaturgia di Francesco Niccolini e le belle scene di Luigi Di Giorno, si rivela – potremmo dire – un Piscator al contrario, ossia virato al più cupo pessimismo. Se, infatti, colui che è considerato il “padre” del teatro politico premeva per mettere in scena le “umane sorti e progressive”, cantando con tutti i mezzi a sua disposizione la grande gloria rivoluzionaria comunista, qui si ritrova un rutilante gioco tecnologico, con una invasione di immagini proiettate su due grandi teli che delimitano lo spazio scenico. Immagini che evocano tutto il Novecento, da Mussolini a Ho Chi Min, da Kennedy a Hitler passando per tutti i momenti fondati della storia recente, dalla strategia della tensione a mani pulite.

In un sincretismo visivo così eccessivo e magmatico da risultare specchio del confuso e inesorabile bombardamento mediatico quotidiano. Insomma, se Erwin Piscator piegava la tecnologia a sua disposizione per mostrare la grandezza della lotta rivoluzionaria, qui il dominio delle immagini svela la poltiglia televisiva che tutto appiattisce e confonde. Lo spettacolo, allora, è un cabaret nero e espressionista, una danza davvero cupa, macabra, che misura l’annientamento e il servilismo di un popolo di fronte a un re inetto e muto. Procede per quadri, per stazioni esplicative di una “passione” in cui non si salva nessuno: intellettuali approfittatori compresi. Tutto è virato all’eccesso, alla sottolineatura grottesca, alla violenza che attanaglia e provoca. Affranti dal frastuono di questa realtà, sembra dire Garzella, gli ideali, i sogni, le utopie sono solo gag di una farsaccia senza senso. È un assalto, un tentativo di snidare lo spettatore mostrando, brechtianamente, la grande macchina tecnologica della Storia e il totale spaesamento dell’individuo. Seguirà rivoluzione? Ovviamente no: Piscator riposa in pace…” Andrea Porcheddu Delteatro.it

biglietto unico 5 euro

prevendita circuito box office

la sera dello spettacolo la biglietteria sarà aperta dalle 16 alle 21

Teatro degli Industri

via Mazzini 101/103 Grosseto

tel. 056421151

Calcio, Livorno-Reggina 3-0

Di Marco Ceccarini, www.amaranta.it

Importante successo, per il Livorno, che rispondendo alle richieste avanzate alla vigilia del match dal tecnico Pillon, ha sfoderato una gara all’insegna della caparbietà e della determinazione, riuscendo ad avere ragione della Reggina con un limpido e netto 3 a 0. Dopo un primo tempo equilibrato, nel quale tuttavia il Livorno ha prodotto più gioco rendendosi pericoloso con Cellerino e Dionisi, nella ripresa la squadra amaranto ha colpito subito, praticamente a freddo, al 3′ su calcio di rigore.

L’arbitro Giancola di Vasto ha concesso il penalty per un fallo di Cosenza ai danni di Cellerino. Dal dischetto, Iori ha trasformato con freddezza. Al 22′ l’azione che ha segnato la svolta della partita. A causa di un fallo su Surraco, Cosenza ha rimediato la seconda ammonizione e quindi l’espulsione. Rimasta in dieci, la Reggina ha cominciato a soffrire e nel pur volenteroso tentativo di attaccare e cercare il gol, ha lasciato ampi spazi al Livorno, che ha colpito in contropiede.

Il raddoppio degli amaranto livornesi è arrivato al 34′ con Barusso che ha girato in rete un bell’assist di Dionisi che a sua volta aveva ricevuto un passaggio di tacco da Luci. La terza rete è arrivata pochi minuti dopo, al 37′, con Pagano, ex di turno, che spedito alle spalle di Puggioni un invitante passaggio di Danilevicius. Il resto è stata solo accademia. L’arbitro non ha dato neppure un minuto di recupero al termine del secondo tempo. Per gli amaranto calabresi, in ogni caso, il punteggio finale è comunque eccessivamente punitivo.

Livorno (4-4-2): De Lucia; Salviato, Perticone, Miglionico, Lambrughi; Surraco (28′ st Pagano), Barusso, Iori, Luci (40′ st Volpe); Dionisi, Cellerino (32′ Danilevicius). A disp. Mazzoni, Prutsch, Di Bella, Pagano, Knezevic. All. Pillon.

Reggina (4-4-2): Puggioni; Adejo, Cosenza, Acerbi, Laverone (15′ st Campagnacci); Rizzo, Montiel, Missiroli (33′ Costa), Rizzato; Sy (33′ Colombo), Bonazzoli. A disp. Kovacsik, Barilllà, Tedesco, Danti. All. Atzori.

Arbitro: Giancola di Vasto.

Rete: 3′ st Iori (rigore), 34′ st Barusso, 37′ st Pagano.

Note: giornata coperta, terreno in discrete condizioni, spettatori paganti 2038 più la quota abbonati di 2732 per un totale spettatori di 4770 e un incasso globale di giornata pari a 36730 euro. Ammoniti: Luci, Lambrughi, Barusso (L); Acerbi, Cosenza (R). Espulso: Cosenza (R) al 22′ st per somma di ammonizioni.

Morto Castignoli, diresse l’Archivio di Stato

di Tony Faini, www.costaovest.info

Se n’è andato Paolo Castignoli, colonna portante dell’Archivio di Stato di Livorno, ucciso da una crisi cardiaca. Castignoli aveva 74 anni ed è stato direttore dell’Archivio di Stato dal 1973 al 2001. Ma il ricordo che lascia è anche quello di un amministratore serio e competente, in grado di mettere le sue conoscenze al servizio della città.

Nato a Piacenza, trasferitosi ancora giovane a Livorno, Castignoli ha lavorato all’Archivio di Stato come funzionario e storico prima di assumerne la direzione. Nel suo lavoro ha favorito la riscoperta delle radici della città.

Ma non solo. Uomo di sinistra, Castignoli ha saputo dare un contributo importante pure come amministratore. Eletto consigliere comunale nel 1990 come indipendente nelle liste del Pci, nel 1994 divenne assessore all’Urbanistica in una giunta di transizione guidata dal sindaco Gianfranco Lamberti, dopo la crisi fra il neonato Pds e il Psi. Seppe interpretare quel ruolo con il rigore che lo ha sempre contraddistinto e lo fece in una fase assai delicata, quale fu quella che portò alla sostanziale definizione del nuovo piano strutturale, operazione che seguì con passione traendo slancio anche dalle competenze storiche.

Poi, nel 1995, terminata l’esperienza in giunta comunale, Castignoli tornò al suo lavoro all’Archivio di Stato, che ha lasciato con il pensionamento. In quella occasione, la casa editrice Belforte di Livorno pubblicò una raccolta di suoi scritti sulla storia della città e del territorio livornese.

Il Comune di Livorno si aggiudica il Premio Good Egg 2010

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Livorno

L’uso esclusivo di uova biologiche nelle mense scolastiche ha fruttato al Comune di Livorno il prestigioso premio internazionale Good Egg 2010.

Ad assegnarlo è stata la Compassion in World Farming, riconosciuta come la maggiore ONG internazionale per il benessere degli animali da allevamento ,  che ha premiato il Comune di Livorno, il 20 ottobre scorso a Parigi, in quanto ente che utilizza solo uova di galline allevate in sistemi alternative alle gabbie e alimentate con mangime proveniente solo da colture biologiche.

“ Esprimo soddisfazione per questo premio internazionale- ha commentato  l’assessore alle attività educative del Comune Carla Roncaglia –  perchè esso riconosce l’impegno continuo dell’Amministrazione comunale per mantenere alto il livello di qualità delle proprie mense scolastiche, risultato ottenuto sia mediante una scelta  attenta dei prodotti alimentari e della loro filiera produttiva, sia mediante un controllo sistematico dell’efficienza e dell’efficacia del servizio a cui gli stessi utenti partecipano attivamente.”

Quarantadue sono stati quest’anno i Premi Good Egg assegnati e 3 i Good Chicken andati ad aziende o enti che cercano di migliorare le condizioni di allevamento di galline ovaiole e polli, purtroppo ancora oggi costretti ad allevamenti intensivi.

Il Comune di Livorno ha fatto invece la scelta di  erogare ai propri bambini un prodotto di qualità e contribuire in questo modo a ridurre l’utilizzo di prodotti derivati da animali allevati in batteria , in locali chiusi e in stato di quasi immobilità. Le uova consumate nelle scuole livornesi provengono esclusivamente da galline che vivono a terra e all’aperto.

“Al Comune di Livorno vanno i nostri complimenti – ha commentato Annamaria Pisapia, Food Business Manager per l’Italia di Compassion in World Farming – per avere compiuto, scegliendo di usare solo uova di galline allevate con metodo biologico,un passo importante a favore del benessere di questi animali, di cui purtroppo ancora un numero enorme, anche nel nostro paese, é ancora allevato nelle gabbie di batteria. Ma non solo: benessere animale, qualità alimentare e sostenibilità ambientale sono oramai riconosciuti come intrinsecamente legati. Questo si vede anche nel caso delle uova. Alcuni recenti studi hanno infatti dimostrato come le uova di galline allevate libere di razzolare all’aperto abbiano un maggior contenuto nutrizionale. Ed é notorio che allevamenti non intensivi hanno un minore impatto ambientale. La scelta di Livorno ha pertanto un valore a tutto campo e speriamo sia seguita da tanti altri Comuni in Italia”.

Compassion in World Farming è riconosciuta come la maggiore ONG internazionale per il benessere degli animali da allevamento. È stata fondata oltre 40 anni fa da un allevatore britannico di bovine da latte preoccupato per lo sviluppo dell’allevamento intensivo.  Il  Dipartimento Settore Alimentare di Compassion , da quando é stato istituito, nel 2007, ha inaugurato un nuovo approccio –quello di lavorare con l’industria alimentare europea per stimolare e premiare l’impegno, la trasparenza, i risultati e l’innovazione nel campo del benessere animale. Il Dipartimento collabora alcune delle più grandi aziende alimentari del mondo, di tutti i settori, ispirando il miglioramento con l’ausilio di prestigiosi Premi e supportando prodotti e iniziative che rappresentano un beneficio tangibile sia per gli animali da allevamento che per le imprese. Ogni anno, milioni di animali da allevamento traggono beneficio dal lavoro di queste aziende.  E proprio nel campo del benessere animale la Compassion in World Farming collabora con la Commissione Europea e con la FAO.

Teatro “Sulla strada dei mattoni gialli” al Quattro Mori

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Livorno

Livorno, 27 ottobre 2010- Andrà in scena domani venerdì 29 ottobre, al Teatro Quattro Mori di Livorno, lo spettacolo “ Sulla strada dei mattoni gialli”, tratto dalla celebre favola del “Mago di Oz”. Sul palco gli alunni della scuola primaria e gli animatori dell’oratorio dell’Istituto Santo Spirito che, insieme al Comitato Provinciale per l’UNICEF, hanno promosso l’iniziativa.

Due gli spettacoli in programma: il primo alle ore 9, ed uno alle ore 11. E’ prevista un’offerta di 3 euro (studenti) e 5 euro (adulti) che andranno a favore della campagna Unicef “Scuole per l’Africa”.

L’appuntamento è inserito nel calendario egli eventi del Settembre Pedagogico 2010 del Comune di Livorno.

Sulla strada dei mattoni è una storia avvincente, ambientata in un mondo bizzarro. Una piccola bambina viene trasportata via da un ciclone, che si abbatte nel suo paese, in un mondo meraviglioso popolato da personaggi stravaganti. Lei ha un solo desiderio: ritornare il più presto a casa e per fare ciò deve recarsi dal Grande Mago di Oz nella meravigliosa Città di Smeraldo. Lungo il tragitto incontra uno spaventapasseri, un taglialegna di latta e un leone codardo, che si uniscono nel suo viaggio…Tutti i personaggi che accompagnano la bambina sono alla disperata ricerca di qualcosa: lo spaventapasseri vorrebbe avere un cervello per pensare, il taglialegna un cuore e il leone vorrebbe essere coraggioso… Si scopre però che in realtà hanno già tutto ciò che desiderano…Ogni situazione e ogni personaggio sembra portare con sé un insegnamento di vita e un comportamento per vivere al meglio con sé stessi e con gli altri. E, soprattutto, per credere in noi stessi.

INFO: Unicef: tel. e fax: 0586/802188 oppure 339/7410873 .