Nelle scuole arriva il menù di Carnevale

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Livorno

Lasagne Balanzone, girandola di tacchino arrosto, verdurine Arlecchino e per finire  cenci a volontà.

Sono queste le portate del prossimo menù speciale del servizio di ristorazione scolastica del Comune di Livorno che arriveranno sui tavoli delle scuole d’infanzia  e primarie della città a partire da lunedì prossimo 28 febbraio.

Complessivamente 54 scuole per un totale di 6505 pasti tra bambini e insegnanti.

Il menù di Carnevale, proposto ogni anno, prevede un pranzo fantasioso e colorato come si addice alla festa. Quest’anno si comincia con le lasagne Balanzone ( pasta gialla e verde con pomodoro e besciamella bio oltre a mozzarella); girandola di tacchino ( rollè di tacchino con frittatina di uova bio e carote), Arlecchino (verdurine cubettate saltate) e al termine cenci polverizzati di zucchero che incontrano il gradimento dei bambini.

Il menù di Carnevale è uno dei tanti menù speciali che il Comune di Livorno ogni anno propone sui tavoli delle scuole per dare evidenza ad alcune festività e per far sì che il momento del pasto possa essere anche un momento di apprendimento e conoscenza.

Libri, “Letteralmente femminista” al Centro Donna

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Livorno

Il volume è disponibile su Ibs.it

Si parlerà di femminismo e di movimento delle donne, mercoledì 2 marzo ( ore 16.30) al Centro Donna Liliana Paoletti Buti (Largo Strozzi,3). La giornalista Monica Lanfranco presenterà il suo libro Letteralmente Femminista, un libro doppiamente interessante, un saggio teorico ma anche una riflessione personale sul percorso umano e politico per i diritti umani delle donne.

“La storia delle donne è dentro ciascuna di noi. Siamo tutte testamenti del passato. Siamo tutte potenziali avvocate del futuro. Non aspettate. Non pensate solo a voi stesse ed alla vostra vita: pensate a tutte le vite dentro di voi, di coloro che sono morte e di coloro che nasceranno. E la  prossima volta che qualcuno vi chiede: Cos’è la storia delle donne?, rispondete: ‘Io sono la storia delle donne’. E credetelo”.

Quella dei movimenti femministi è stata, in occidente, la più grande rivoluzione nonviolenta del secolo scorso, e in molti paesi emergenti nel mondo si sta ripresentando come il movimento che può cambiare le condizioni di vita di milioni di donne e uomini che ancora vivono sotto sistemi patriarcali che opprimono la metà del genere umano.

Monica Lanfranco è giornalista e formatrice sui temi della differenza di genere e sul conflitto. Ha fondato il trimestrale di cultura di genere  MAREA. Ha collaborato con Radio Rai International, con il settimanale Carta, il quotidiano Liberazione, con Arcoiris Tv .

Cura e conduce corsi di formazione per gruppi di donne strutturati (politici, sindacali, scolastici e di formatori e formatrici) sulla storia del movimento delle donne e  sulla comunicazione di genere, nonché sulla risoluzione dei conflitti in modo nonviolento nei luoghi di lavoro tra donne e uomini.

Il suo primo libro è stato nel 1990 Parole per giovani donne – 18 femministe parlano alle ragazze d’oggi. Nel 2003 ha scritto assieme a Maria G. Di Rienzo Donne disarmanti – storie e testimonianze su nonviolenza e femminismi e nel 2005 è uscito il volume Senza Velo-donne nell’Islam contro l’integralismo. Nel 2007 ha prodotto e curato il film sulla vita e l’esperienza politica della senatrice Lidia Menapace dal titolo “Ci dichiariamo nipoti politici”.

“18mila giorni” alla Città del Teatro

Fonte: Ufficio Stampa Città del Teatro

18 mila giorni corrispondono a 50 anni.

E’ curioso come la prospettiva e il senso del tempo possano cambiare a seconda del criterio col quale lo si organizzi: gli anni o i giorni.

Il pitone è un animale che prima se ne sta buono e ti prende le misure e poi, quando ha raggiunto la tua stessa lunghezza o la tua stessa forza, ti fa fuori.

Il nostro spettacolo parte da qui: dal tempo e da una metafora

Protagonista un uomo di 50 anni  che perde il lavoro.  Un giorno è arrivato uno più giovane, prima una scrivania piccola accanto alla sua nell’ufficio, poi la sua, di scrivania, che viene rimossa. E col lavoro, il protagonista, perde anche tutta la sua vita. Perde ils enso delle cose. Se ne sta asserragliato in un appartamento che è diventato una sorta di discarica di cose, ricordi e sentimenti, solo, senz ala moglie e il figlio che lo hanno abbandonato.

Riflessioni personali ed epocali si intrecciano a sottolineare come in soli 18 mila giorni siano radicalmente mutate le prospettive e le aspettative sociali in Italia. Dalla dignità del lavoro del gruista della “Chiave a stella” di Primo Levi, da un’epoca in cui il lavoro era un diritto e elemento fondante dell’uomo moderno, al trionfo dell’odierno precariato, divenuto persino forma più o meno palese di ricatto sociale.

Protagonista Giuseppe Battiston, pluripremiato attore del nostro cinema e del nostro teatro (recentissimo il Premio UBU come miglior attore italiano). Accanto a lui, a fare da contrappunto musicale, il cantautore Gianmaria Testa che interpreta canzoni nuove e inedite, composte proprio per questo spettacolo. Il testo, originale,  è dello scrittore torinese Andrea Bajani. La regia è di Alfonso Santagata, uno dei più importanti esponenti del teatro italiano contemporaneo, le luci di Andrea Violato.

La Città del Teatro
via toscoromagnola 656 cascina -pi
www.lacittadelteatro.it
info@lacittadelteatro.it
050.744400
biglietti da 25 a 10 euro
studenti 10 euro

Libri, le sfumature del giallo al Teatro C

Fonte: Ufficio Stampa Manidistrega Editrice

Tornano gli appuntamenti con i libri e la lettura che la casa editrice Manidistega da più anni organizza in forme sempre nuove ed occasioni diverse. Ad essere presentati, insieme agli autori, non saranno solo le opere edite da Manidistrega, ma anche libri di amiche e amici che aiuteranno a trattare l’argomento scelto.

Gli appuntamenti saranno il 1° e il 3° mercoledì del mese

Il primo incontro è mercoledì  2 marzo alle 17,30 al Teatro delle Commedie in via G. Maria Terreni 5

All’incontro parteciperà l’Associazione Culturale il Gabbiano per leggere alcuni brani delle opere protagoniste, perché dei libri vogliamo parlare, ma desideriamo anche ascoltarli da voci esperte nella lettura, che si troveranno a loro agio nella sede degli incontri che non a caso è proprio un teatro.

Il primo incontro affronterà lo stile letterario del giallo, ma con tutte le sue sfumature che in questo caso comprenderanno dal rosa al nero. Uno dei filoni che oggi va per la maggiore e richiama molti lettori. Fra i libri in programma anche Male minore, un thriller tutto ambientato a Livorno.

Ecco il programma nel dettagli:
–        Alessandra Capitano del RIS, Francesca Padula (Ibs)
–        Piccole storie gialle, Doriana Mugnaini (Ibs)
–        Male minore, Deborah Voliani e Giuliano Galante (Ibs)
Lettura di brani a cura dell’associazione Il Gabbiano
Coordina Margherita Dalle Vacche

Green economy: a Santa Luce l’energia verde prodotta da una stalla

Fonte: Agenzia ILogo

Una potenza tutta green di 2,6 megawatt tra energia elettrica e termica da biogas e fotovoltaico e un taglio di circa 7000 tonnellate di CO2 l’anno. Questo grazie ad un progetto dell’azienda agricola Fattorie Toscane a Santa Luce (Pisa), nel cuore di un territorio ad alto valore ambientale e paesaggistico che da tempo scommette sull’economia verde basata su  energie rinnovabili e agricoltura di qualità.

Si tratta di uno dei primi allevamenti di grandi dimensioni nella nostra regione ( 2500 capi) che punta ad unire la tradizionale linea di produzione di bovini da carne, in prevalenza femmine scottona allevate secondo i rigidi canoni di qualità Coop, a quella dell’energia da fonti rinnovabili. Ma la novità è che il biogas, in prevalenza metano, sarà estratto solo utilizzando gli scarti aziendali come il letame, a differenza di altri impianti che usano cereali togliendoli quindi all’alimentazione umana. In più sarà impiegato un nuovo prototipo di essiccatore che trasformerà una parte degli scarti in concime ad alto valore biologico. Sono queste le linee guida del progetto di Fattorie Toscane presentato oggi, insieme al nuovo logo del Comune “Santa Luce pura energia” disegnato da Irene Taddei,  nella nel Municipio di Santa Luce alla presenza del sindaco Federico Pennesi, del titolare Gianni Pesce e dell’agronomo Stefano Repetti.

Il biogas sarà estratto da un mix di biomassa di origine zootecnica, il letame composto in massima parte da stalliere permanenti su paglia per circa il 95% del totale, e sansa di olive di provenienza aziendale. Dopo un processo di fermentazione di circa 30 – 40 giorni, grazie all’azione congiunta di vari microrganismi in appositi contenitori, si svilupperà una grande quantità di gas, in prevalenza metano, che sarà poi utilizzato in un cogeneratore per produrre energie elettrica e termica.

In totale la potenza sarà pari ad un megawatt, per una produzione di circa 8000 MWh di energia elettrica l’anno ( in grado di soddisfare il consumo per più di 1200 famiglie), che verrà ceduta alla rete pubblica. In più sarà prodotto un megawatt di energia termica, acqua calda di recupero, che sarà utilizzata per l’essiccazione di quella parte di biomasse che non saranno trasformate in biogas. Si tratta del cosiddetto “digestato”, il substrato residuo del processo di fermentazione che diventerà concime biologico ricco di elementi organici e di elevato valore agronomico; caratteristiche che ne rendono indicato l’uso come fertilizzante in alternativa ai tradizionali concimi chimici.

La produzione di energia in un impianto di biogas prodotto da digestione di biomasse agricole, è un processo a bilancio zero di CO2 e quindi rientra nel pieno rispetto del Protocollo di Kyoto. La produzione e vendita di energia prodotta da un impianto a biogas da materia prima agricola costituisce poi un concreto esempio di attività economica “sostenibile”, capace di apportare notevoli benefici all’azienda agricola, al territorio e all’ambiente nel suo complesso. Insieme alla centrale di biogas sarà riqualificata tutta la stalla già esistente con il conseguente miglioramento del benessere animale.

Saranno realizzate opere di mitigazione e fasce alberate per ridurre l’impatto visivo degli impianti e prevista l’installazione di una copertura sul tetto con pannelli fotovoltaici, per una potenza nominale di 600 kW per una produzione di energia elettrica sempre immessa in rete, pari a 753 MWh annui. Il progetto nel suo complesso avrà un costo complessivo di circa 9 milioni di euro e la prima fase, quella che riguarda la produzione del biogas, sarà realizzata entro l’anno.

“Pensiamo di ammortizzare i costi del biogas in tre anni – spiega Gianni Pesce titolare di Fattorie Toscane – sia grazie alla vendita dell’energia ma anche abbattendo i costi come quelli dei trasporti del 90% e quelli per lo smaltimento del letame. In più – aggiunge – saremo autosufficienti per quanto riguarda l’utilizzo dei concimi, miglioreremo tutta la qualità ambientale dell’area e abbiamo in programma l’assunzione di 5 nuovi dipendenti ”.

“Il nostro impegno è quello di sostenere con forza tutte le iniziative che vanno nella direzione di uno sviluppo della green economy del territorio  – commenta il sindaco di Santa Luce Federico Pennesi – in particolare per quanto riguarda le energie da fonti rinnovabili e le attività legate all’ambiente. Proprio a Santa Luce – ricorda –  tra breve inizieranno i lavori del più grande parco eolico della Toscana costruito dalla Fera e  di una centrale a biomasse della Ago Santa Luce. In pochi anni da zero sono nate 10 nuove imprese che operano nell’energia rinnovabile tra cui la cooperativa Macchia Verde che ha riunito varie realtà legate alle biomasse. Un successo senza precedenti – conclude Pennesi–  frutto anche di scelte condivise con i cittadini e che ci permetterà di essere uno dei primi comuni toscani in grado di cedere energia pulita”.