Prosegue domani, sabato 26 settembre, il festival Il senso del ridicolo, primo festival italiano sull’umorismo, sulla comicità e sulla satira. Promosso da Fondazione Livorno, con la collaborazione del Comune di Livorno, il patrocinio della Regione Toscana e la media partner di RaiRadio2, il festival è diretto da Stefano Bartezzaghi.
Si inizia al mattino, alle ore 10,30, nella Sala degli Archi, con un interessante e attuale intervento della studiosa Giulia Addazi, Twitz: nuovi veicoli di ironia: le strategie dell’ironia in rapporto al web e ai nuovi strumenti di produzione linguistica. La frecciata su Twitter, l’esigenza di brevitas, “condensazione”, “riuso” e “allusione”, insomma le medesime strategie retoriche e pragmatiche del motto di spirito (Der Witz, 1905).
Carlo Freccero non potrà partecipare al festival. L’evento, previsto alle ore 12,30 in Piazza del Luogo Pio, è comunque confermato e sarà sostituito: Marco Ardemagni e Stefano Bartezzaghi interpreteranno le parti di Carlo Freccero che ha intervistato se stesso in un suo testo inedito sulla comicità.
Alle ore 15,30, alla Sala degli Archi, la giornalista Annalena Benini racconterà il vivere quotidiano nell’incontro Prenderla sul ridere. Tra figli, amici, colleghi, giornali, notizie, autobus, figuracce, inciampi, matrimonio, ossessioni, abitudini e imprevisti la vita quotidiana ci espone continuamente al ridicolo. Avere il senso del ridicolo significa allora cogliere ogni occasione per rilevare l’aspetto comico di ogni vicenda umana e prenderla, casomai, sul ridere.
Nel pomeriggio, alle ore 17,30, alla Sala degli Archi, la giornalista Mariarosa Mancuso interverrò su Ridere di cinema. “Non succede niente però ci si annoia lo stesso”. È la più bella formula – di incerta attribuzione, come lo sono certi capolavori – per i film che affollano i festival, luoghi fatati dove si sgomita per vedere titoli che non andremmo a vedere neppure sotto tortura, se fossero proiettati al cinema sotto casa. Seppellirli sotto una risata è uno sporco lavoro che qualcuno deve pur fare. Soprattutto dopo aver scoperto – d’après Stefano Bartezzaghi – che l’anagramma di “sarcasmo” è “massacro”.
Alle ore 19, alla Sala degli Archi, Francesco M. Cataluccio parlerà dell’umorismo ebraico. C’è un bel proverbio ebraico che dice: “L’uomo pensa, Dio ride”. La cultura ebraica, a partire dalla Bibbia (basterebbe l’affermazione: “Siamo creati a immagine di Dio”, Genesi: 1, 26), ha sviluppato un modo di pensare e vivere che si fonda sulla risata, spesso amara. In un continuo confronto con Dio, la cultura ebraica cerca di affrontare la vita con un’umoristica filosofia della sopportazione, che è una lucida arma per tentare di raccapezzarsi nel caos del mondo. Le celebri barzellette ebraiche mostrano come questo umorismo sia rivolto anzitutto verso se stessi. L’ironia ebraica sta alle origini della psicoanalisi (Freud ha ragionato sul “motto di spirito”) e ha innervato in modo salutare la cultura occidentale, dalla letteratura (Kafka, Svevo, Bellow, Richter) al cinema (Lubitsch, Wilder, Allen, i fratelli Coen).
Chiuderà infine la giornata, alle ore 21 in Piazza del Luogo Pio, Da Caino e Abele ai Fratelli Marx, uno spettacolo camuffato da conversazione semiseria con Gioele Dix e Sara Chiappori. Il comico trae ispirazione dall’inciampo, dalle cose storte, persino, anzi soprattutto, dal dolore. Si alimenta del tragico, che è immersione e catarsi, diventando terapia che elude ma non illude. La Bibbia è fonte inesauribile di storie: umane, complicate, zeppe di colpi di scena, di brutture e di storture. Vederne i risvolti comici non è mancanza di riguardo. Al contrario, la stessa tradizione esegetica assegna uguale dignità a qualsiasi interpretazione che scava, interroga, cerca di comprendere. Che cosa c’entra tutto questo con i fratelli Marx? C’entra, c’entra. “Questi sono i miei principi. Se non vi piacciono ne ho degli altri”, diceva Groucho.
Il festival prevede anche due mostre: alla Fortezza Vecchia, Il Vernacoliere. Ridere è libertà (dal 24 al 27 settembre) e, alla Bottega del caffè, Nessuno resterà all’asciutto, le più belle pistole ad acqua della collezione Dal Prato (dal 25 al 27 settembre).
FESTIVAL IL SENSO DEL RIDICOLO
Informazioni, programma e biglietti www.ilsensodelridicolo.it
Facebook: Il senso del ridicolo / Twitter: @sensoridicolo / Instagram: @ilsensodelridicolo
Tranne la lectio magistralis di Maurizio Bettini e la proiezione del film Italiano Medio, che sono a ingresso libero, tutti gli altri appuntamenti sono a pagamento (3 euro).
La biglietteria è aperta presso Sala Simonini, Scali Finocchietti 4, Livorno
dal lunedì al sabato 9.00-13.00 e 17.00 – 19.00 – le domeniche 18.00 – 20.00
È possibile acquistare i biglietti nei punti vendita segnalati su www.vivaticket.it con diritto di prevendita del 10%.
Biglietteria durante il festival
25-26-27 settembre dalle 9.00 alle 22.00 – Sala Simonini, Scali Finocchietti 4, Livorno
Biglietteria last-minute
I biglietti ancora disponibili saranno venduti – sul luogo 30 minuti prima dell’inizio.
Prevendita online sul sito www.ilsensodelridicolo.it
Il diritto di prevendita è pari al 10% del biglietto. È possibile accedere agli eventi con la sola ricevuta di acquisto anche in versione digitale su smartphone e tablet.
Per informazioni
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