Dal 1° novembre riscaldamenti accesi fino a 12 ore al giorno

Fonte Comune di Livorno

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Dal 1° novembre, e fino al 15 aprile 2015 sarà possibile attivare gli impianti di riscaldamento per un numero massimo di 12 ore al giorno, senza che sia necessaria una specifica ordinanza del sindaco.
Questo, in base al DPR 412/93, che regolamenta la “stagione termica”, collocando Livorno nella zona D del territorio italiano.

La decisione sull’attivazione del riscaldamento è demandata direttamente al proprietario, all’amministratore o al terzo responsabile dell’impianto.

Nel caso in cui dovessero verificarsi particolari situazioni climatiche, gli impianti di riscaldamento potranno essere accesi per ulteriori  6 ore giornaliere, sempre senza che sia necessaria una specifica ordinanza del sindaco.
Sempre senza ordinanza, al di fuori del periodo 1° novembre-15 aprile, in caso di temperature particolarmente rigide, è possibile accendere gli impianti fino a un massimo di 6 ore giornaliere.

Il Comune ha intanto predisposto il piano di accensione degli impianti negli edifici pubblici di sua competenza (nidi, scuole materne, scuole primarie e secondarie di secondo grado, Rsa, musei, biblioteche, impianti sportivi, uffici, ecc.).
I primi a partire, in maniera scaglionata, saranno, lunedì 3 novembre,gli impianti di riscaldamento degli asili nido e scuole materne. Si proseguirà, sempre in modo scaglionato, con gli altri edifici pubblici.
Entro mercoledì 5 novembre tutti gli impianti comunali dovranno essere accesi, con una durata massima fino a 10 ore giornaliere, in relazione alla temperatura esterna.

Nell’ottica generale del contenimento della spesa pubblica, cui le amministrazioni centrali e locali devono obbligatoriamente aderire, il calendario delle accensioni negli edifici pubblici potrà però subire uno slittamento in avanti, qualora le condizioni meteo climatiche risultassero tali da assicurare temperature di comfort negli ambienti pubblici senza l’intervento degli impianti di riscaldamento.

Si ricorda che lo scorso settembre  il Servizio Integrato Energia di durata quinquennale (2014-2019) per gli immobili comunali è stato appaltato alla ditta Siram SpA in associazione con Modus FM.  La gara di appalto si è conclusa con un ribasso d’asta del 22,89% rispetto all’importo di gara 5 milioni di euro oltre IVA per i 5 anni calcolato sulla base della convenzione Consip.

Questo assicura un risparmio da subito per il Comune di Livorno di quasi 1 milione di euro oltre IVA, per il riscaldamento e produzione di acqua calda in 51 uffici comunali e nelle scuole. E un grosso risparmio in prospettiva, grazie a migliorie degli impianti e a servizi aggiuntivi tesi alla riduzione dei consumi.

Oltre a gestire gli impianti termici e a occuparsi della manutenzione, la ditta metterà in opera, per un valore di circa 820mila euro nei cinque anni, una serie di interventi di riqualificazione tecnologica degli impianti e di efficientamento energetico degli edifici, preceduti da diagnosi per individuare dove si localizzano le maggiori dispersioni di calore.
I lavori saranno prioritariamente rivolti alla conversione delle centrali termiche da gasolio a metano, già a partire dal 2015, con evidenti vantaggi per l’ambiente.

Inoltre sarà effettuata una campagna di indagini conoscitive per individuare sia i lavori di efficientamento energetico più compatibili con le caratteristiche dell’edificio, sia per fornire agli uffici tecnici comunali una serie di dati per le verifiche strutturali di scuole e uffici. La gestione degli impianti sarà resa più efficiente ed economica attraverso l’introduzione della telematica, ossia un sistema di collegamento remoto alle centrali termiche che consente l’accensione e lo spegnimento “da computer” delle caldaie, oltre che la risoluzione a distanza di alcuni tipi di malfunzionamento.

Calcio, Cittadella-Livorno 1-1

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Di Federico Saba, www.amaranta.it 

Pareggio amaro quello del Livorno al Tombolato di Cittadella. Gli amaranto giocano tutta la partita in avanti alla ricerca della vittoria. Dopo qualche sofferenza nei minuti iniziali della gara, la squadra di Gautieri si sveglia e comincia a carburare, ma il gol non arriva. Nella ripresa, dopo altri svariati tentativi, il momentaneo vantaggio di Ceccherini viene raggiunto a cinque dalla fine dal destro da fuori di Rigoni, con i padroni di casa in inferiorità numerica per l’espulsione del capitano Pellizzer. Due punti persi per il Livorno.

Nessun sistema di filtraggio dei vapori, sequestrata una lavanderia a gettoni

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Fonte Comune di Livorno

La Polizia Municipale (Sezioni Territoriali Sicurezza e Mobilità) ha posto sotto sequestro un’attività di lavanderia a gettoni al piano terra di un palazzo in pieno centro. Questo, a causa della fuoriuscita (sulla strada e all’interno degli appartamenti sovrastanti) di vapori e fortissimi odori dovuta alla mancanza di un efficace sistema di filtraggio, con presumibili rischi per la salute dei cittadini. Il gestore è stato denunciato ai sensi dell’art.674 del Codice Penale per immissioni moleste.

Già in passato era stato riscontrato che la lavanderia scaricava i vapori provenienti dalle potenti asciugatrici tramite un tubo posto sotto una griglia posizionata direttamente sull’accesso della lavanderia, a raso del muro del palazzo, in violazione del Regolamento Edilizio e senza la realizzazione di alcuna canna fumaria.

Il gestore  della lavanderia, un quarantenne di origine rumena, era stato destinatario di un’ordinanza sindacale adottata per motivi di igiene e sanità poiché la Asl “non aveva potuto escludere un effetto irritante esercitato dai vapori della lavanderia sulle mucose respiratorie e oculari soprattutto dei soggetti esposti con ripercussioni negative sullo stato di salute”. La stessa Asl aveva ritenuto che “fosse necessario procedere all’installazione di un sistema di filtrazione adeguato alle macchine asciugatrici o all’adozione di altri opportuni accorgimenti tecnici per eliminare  l’inconveniente”.

Il gestore non aveva adottato alcun accorgimento ed era stato quindi denunciato ai sensi dell’art. 650 del codice penale per non aver ottemperato all’ordine impartito dall’autorità.

Di fatto, incurante  della nocività della propria attività, secondo la Polizia Municipale continuava  a molestare e minare lo stato di salute dei condomini e dei loro bambini costretti ad inalare vapori acrilici ed irritanti ad ogni fase di asciugatura. Le immissioni si protraevano fino a notte tarda, poiché la lavanderia era molto frequentata anche dai dipendenti di  ristoranti e di un centro massaggi asiatico della zona.

Il 23 ottobre scorso le Sezioni Territoriali Sicurezza e Mobilità della Polizia Municipale di Livorno hanno constatato che dal tubo all’interno della griglia posta sopra l’entrata della lavanderia fuoriusciva un odore acrilico e secco misto ad odore di detersivo molto penetrante che si avvertiva anche dalla pubblica via e saliva negli appartamenti. Sulla saracinesca, sul tubo e sulla  griglia erano presenti ingenti quantità di fiocchi composti da polvere, fibre , capelli e peli.

Per tutelare la salute pubblica, dunque, la Polizia Municipale ha effettuato il sequestro preventivo dell’attività e il sequestro probatorio di una matassa di peli, fibre e polvere proveniente dal tubo di emissione dei fumi delle asciugatrici. Il gestore come detto è stato denunciato.

Trw, Simoncini ribadisce impegno Regione contro ipotesi chiusura stabilimento

Fonte Toscana Notizie

Gianfranco Simoncini 2013Impegno massimo da parte della Regione, a fianco di istituzioni locali e organizzazioni sindacali, per scongiurare qualsiasi ipotesi di chiusura dello stabilimento di Livorno della Trw. Lo annuncia l’assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini il quale, nel giorno del consiglio straordinario del Comune di Livorno al quale è impossibilitato a partecipare per impegni di giunta, invia un messaggio di solidarietà ai lavoratori, a due giorni dall’incontro previsto a Roma, al Ministero dello sviluppo economico.

“La Regione – dice l’assessore – ribadisce il proprio impegno per bloccare ogni ipotesi di chiusura dello stabilimento di Livorno. Un’ipotesi del tutto inaccettabile di fronte all’impegno responsabile dei lavoratori che in questi anni si sono adoperati per innalzare la produttività del sito e per rispondere alle richieste della azienda di rendere lo stabilimento uno dei più competitivi del gruppo. Non è assolutamente ipotizzabile un disimpegno del gruppo rispetto a Livorno – ha aggiunto Simoncini -. Tra l’altro in questi anni le istituzioni locali e la stessa Regione hanno messo a disposizione dell’azienda risorse importanti anche sul fronte ricerca sviluppo per garantire un rafforzamento dello stabilimento”.

Simoncini quindi spiega che, in vista dell’importante appuntamento del 29 ottobre al Ministero dello sviluppo economico, “chiederemo il ritiro di ogni decisione di chiusura e che comunque venga dato tempo al territorio, alle istituzioni e ai sindacati di costruire soluzioni alternative. Elemento, questo, assolutamente necessario di fronte al passaggio di proprietà della Trw: le istituzioni devono essere messe in condizione di confrontarsi con la nuova proprietà”.

L’assessore conclude quindi confermando la disponibilità della Regione “a fare la propria parte, anche in termini di risorse insieme agli impegni importanti assunti dalla stessa amministrazione comunale, per garantire un futuro alla Trw a Livorno. Nei giorni scorsi a Roma, quando ci siamo incontrati per parlare del futuro dell’Eni col viceministro De Vincenti, abbiamo ottenuto l’apertura di un tavolo specifico su Livorno e Trw fa parte integrante e fondamentale di questo tavolo sul quale noi vogliamo costruire un accordo che punti al rilancio dello sviluppo dell’area livornese. Saranno questi i punti con cui ci presenteremo fra pochi giorni a Roma”.

Trasmissione della cultura nel Medioevo, una conferenza al Museo di Storia Naturale

Articolo di Michela Giorgi per LivornoPedia
tecardi2Dal monastero alla storia palatina….luoghi e maestri della scienza nell’alto Medioevo è il titolo del seminario sull’alto medioevo a cura della Professoressa Daniela Tecardi che si è svolto nel pomeriggio di domenica 26 ottobre presso il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno.
La Tecardi è un membro della Società Astronomica Italiana sezione Toscana con sede a Livorno che si occupa di divulgazione scientifica e principalmente di divulgazione astronomica.
L’argomento trattato durante l’interessante incontro riguarda il periodo tra la fine dell’impero romano e il Medioevo tempo in cui Carlo Magno (2 aprile 742 – Aquisgrana, 28 gennaio 814), volle che fosse istituita la scuola palatina che era un cenacolo di intellettuali che venivano da ogni zona dell’impero carolingio.
Tale scuola fu istituita in particolare per i rampolli delle famiglie nobili e pur restando una scuola classica manifestò originalità.
La relatrice ha parlato del concilio di Nicea (maggio – giugno 325 d.c) cioè del primo concilio ecumenico del mondo cristiano, che è stato uno degli atti più importanti compiuti da Costantino che convocò nell’intento di ricondurre alla pace religiosa la Chiesa che era entrata in crisi a causa di una grande diatriba sulla natura divina del Cristo.
I risultati fondamentali del concilio di Nicea furono tre: la condanna di Ario ( Libia, 256 –  Costantinopoli, 336) che è stato un presbitero e teologo berbero che negava la natura divina del Cristo che invece fu riconosciuta; la data sicura della Pasqua che venne decisa come la prima domenica dopo il plenilunio di primavera; il credo che viene recitato ancora oggi.
In seguito i cristiani non dovendosi più nascondere per professare la propria religione ma al tempo stesso non potendo più subire il martirio che comunque per loro rappresentava un importante percorso per cercare la salvezza, scelsero un’altra strada verso la penitenza quella dell’eremitaggio che era diversa a seconda delle zone in cui si trovavano.
Durante il seminario la Tecardi ha menzionato alcuni nomi di personaggi importanti della religione come quello di Sant’ Antonio Abate che fu considerato il fondatore del monachesimo che si creò in Egitto e del suo grande discepolo Attanasio che era il Vescovo di Alessandria che combatté contro l’eresia Ariana.
La Prof.ssa ha spiegato inoltre che con l’editto di Tessalonica che  venne emesso il 27 febbraio 380 dagliimperatori Graziano, Teodosio I e Valentiniano II e i decreti teodosiani si stabiliva che la religione cristiana era religione di Stato e soprattutto con i decreti Teodossiani essendo vietata la pratica della religione pagana furono chiusi i templi e tutte le aree sacre dell’Impero e i pagani furono perseguitati, quindi ci furono molte conversioni da parte dell’aristocrazia romana, ma fu anche favorita l’opera di conversione di evangelizzazione di tutte le popolazioni.
La relatrice ha proseguito dicendo che dopo Teodosio l’Impero si divise in Impero romano d’oriente e Impero romano d’occidente e che con l’arrivo dei barbari ci furono dei conflitti che non solo distrussero tragicamente le zone dell’Italia ma vennero distrutte le attività economiche e iniziò così l’opera svolta dal monachesimo perché il convento era l’unica unità a cui la popolazione poteva rivolgersi e sulla quale poteva contare, mentre in seguito Giustiniano con la guerra gotica riuscì a riconquistare l’Italia.
Intanto le comunità di monaci continuavano a formarsi come quella dei cenobi che si diffusero attraverso San Basilio.
I monaci oltre a lavorare pregavano, studiavano le sacre scritture e tessevano lode a Dio attraverso le scuole cantorum e intorno al 500 furono fondate le scuole vescovili monastiche e le plebane dove venivano studiate le arti liberali come la dialettica retorica e la grammatica ma anche la geometria, l’aritmetica, l’astronomia e la musica, i vangeli e il vecchio testamento.
Uno degli intellettuali del tempo fu il benedettino San Beda il venerabile  (672 circa – 25 maggio 735) che aveva istituito una scuola molto importante in Inghilterra.
La Tecardi ha raccontato che Carlo Magno fu incoronato imperatore nell’anno 800 e che comprendendo l’importanza della scuola si affidò ad Alcuino che reggeva la scuola di Beda ed inoltre Carlo Magno ebbe un epistolario con il letterato e astronomo irlandese Dungal al quale chiese una spiegazione sull’eclisse.
La relatrice ha ricordato anche la formazione delle scuole d’abaco che furono inizialmente istituite in Toscana e l’insegnamento era indirizzato ai mercanti e ai tecnici.
I più famosi alunni di tali scuole furono Leonardo Fibonacci e Leonardo da Vinci dove conobbe Luca Pacioli detto Paciòlo o Paciuòlo che divenne suo grande amico.
La Professoressa Tecardi ha concluso il seminario parlando della Mezquita di Cordoba definendolo il più bel monumento che rappresenta la tolleranza religiosa in Europa.