>Ardenza, rinvenuto cadavere senza documenti

Di David Di Luca

Un cadavere è stato rinvenuto in mare alla rotonda di Ardenza, a sud di Livorno. Il corpo  è stato trovato stamani verso le 6.40, ed è affiorato nelle acque antistanti gli scogli.  A notarlo un agente libero dal servizio. Il corpo era intatto il che fa supporre che sia  finito in mare da poche ore.

La donna, dell’apparente età di circa 60 anni, era vestita e  a pancia in su. Il decesso è stato constatato dal medico della Misericordia di Livorno.

Dai primi accertamenti, il cadavere non presenterebbe segni di violenza. Non sono stati  rinvenuti documenti. Del fatto sono stati avvisati il pm e il medico legale, che è  giunto sul posto per i rilievi.

>Comune, domani telefoni e internet inaccessibili per lavori

Fonte: Comune di Livorno

Domani venerdì 1° giugno, dalle ore 14, telefoni e fax del Comune non funzioneranno e non sarà possibile accedere alla Rete Civica ed ai servizi online forniti dal Comune.

L’interruzione di questi servizi è dovuta ai lavori di ristrutturazione del centro elettronico del Comune, iniziati da alcuni mesi; intervento che l’Amministrazione ha deciso di completare nel fine settimana per limitare il disagio ai cittadini e ai dipendenti comunali.

In particolare, a causa dell’interruzione della centralina telefonica Voip, non funzioneranno tutti i numeri di telefono e di fax le cui prime tre cifre sono “820” (fatta eccezione per il numero della Polizia Municipale).

Per le emergenze rimarranno attivi sia, come detto, il numero telefonico della centrale operativa della Polizia Municipale ( 0586 820420 ) sia il numero della Protezione Civile ( 0586 446622 ) attivo, come sempre, 24 ore su 24.

Sabato mattina è prevista la ripresa completa dei servizi.

> Riviste, presentato il fascicolo 570 di “Bianco e Nero”.

Di Michela Giorgi

Mercoledì 30 maggio alle ore 17,30 alla Libreria Gaia Scienza in via Di Franco, 12 a Livorno  è stato presentato il fascicolo 570 della rivista “bianco e nero”, intitolato ” Gesti Silenziosi. Presenze Femminili nel cinema muto italiano.”

Presenti Lucia Cardone che insegna storia e critica del cinema presso la facoltà di lettere e filosofia dell’università di Sassari.

Ha pubblicato saggi e volumi sulle donne nell’immaginario cinematografico italiano, sul cinema e l’editoria femminile e popolare, sul cinema e le altre arti, e su vari autori italiani, fra i quali Elio Petri e Raffaele Matarazzo.
Monica dall’Asta insegna materie cinematografiche e televisive presso la facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Bologna.

Nel 2008 ha curato la nuova edizione italiana delle memorie di Alice Guy (Memorie di una pioniera del cinema) e il volume Non solo dive. Pioniere del cinema italiano.

E’ autrice del libro Trame spezzate, Archeologia del film seriale (Bologna 2009).

Cristina Jandelli insegna Storia del cinema muto e analisi del film presso la Facoltà di lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Firenze, dove indaga il contributo reso da attori e attrici stili di recitazione e fenomeni divistici.
Ha pubblicato monografie sulla storia del divismo, sulle dive del muto italiano sui ruoli del teatro di posa e su Cesare Zavattini.

Monica dall’Asta ha spiegato che nella storia del cinema muto la presenza femminile è stata molto importante e che quello che è venuto fuori dalle ricerche effettuate per realizzare il fascicolo è che le stesse attrici ricoprivano ruoli diversi nella realizzazione di un film, potevano essere quindi anche sceneggiatrici o altro, ma comunque non venivano accreditate.

Infatti anche l’attrice Francesca Bertini pur essendo sceneggiatrice, preferì il ruolo di attrice perché più importante.
Inoltre la dell’Asta ha dichiarato che è stato preferibile occuparsi del cinema muto perché era in un periodo particolare, trattandosi di un momento peculiare, singolare, essendo il cinema agli inizi e la ricerca ha mostrato che il lavoro cinematografico delle donne è particolarmente significativo negli anni ’10 cioè avanti della prima guerra mondiale.
Sembra che le donne in quel periodo abbiano avuto degli spazi che però subito dopo la guerra si sono chiusi.

E’ intervenuta poi Lucia Cardone che è una delle curatrici del fascicolo insieme a Cristina Jandelli e ha ricordato comunque che non si occupa di cinema muto ma bensì di cinema italiano, definendo quindi questo suo lavoro una vacanza nel cinema muto e dicendo anche che hanno scelto come titolo, gesti silenziosi pensando a Carla Lonzi donna importantissima ma comunque poco conosciuta che ha scritto un diario nel quale scrisse che avrebbe voluto fare dei piccoli film sui gesti delle donne, gesti esclusi dalla storia e dalla visibilità.

Cristina Jandelli ha ricordato che Marzia Ruta l’autrice del saggio dedicato all’attrice Lea Giunchi ha trovato diversi elementi e certificati anagrafici.

L’attrice di film commedia come Lea e il gomitolo del 1913 aveva una grande personalità artistica ma la sua carriera, terminò nel 1919 decidendo di abbandonare il cinema dopo la tragica morte del suo compagno.
Si ricorda che l’incontro dedicato al fascicolo della rivista “bianco e nero” è stato a cura dell’Associazione Centrodonna di Livorno Evelina De Magistris.

>Bidoni tossici, ricerca infruttuosa

Di David Di Luca

Terminata senza successo la ricerca dei bidoni tossici da parte della nave Sentinel, che ha seguito la rotta del Venezia (che a dicembre aveva perso i fusti nelle acque antistanti la costa livornese. La ricerca è stata estesa per una lunghezza di ulteriori 13 miglia e per una larghezza di circa 1.500 metri, in diretta prosecuzione, verso ovest, dalla zona di rinvenimento dei fusti e dei due semirimorchi.

Intanto la Compagnia Atlantica di navigazione ha presentato il piano di recupero dei materiali dispersi e già rinvenuti, completo degli allegati su procedure di sicurezza e ulteriori tutele ambientali richiesti il 12 Aprile scorso dalla Capitaneria di Livorno.

> “Livorno Superstar”: un libro e un documentario sui film “labronici”

Di Michela Giorgi 

Il volume è disponibile su Ibs.it

Nella sala conferenze Nicola “Marco” Badaloni della Biblioteca “F.D. Guerrazzi” sede di Villa Fabbricotti a Livorno il 28 maggio 2012 alle ore 17.30 abbiamo potuto assistere all’incontro con l’autore Marco Sisi che ha presentato il suo libro: “LIVORNO SUPERSTAR: La mia città dentro il cinema”.

Sono intervenuti Mario Tredici, Assessore alla cultura di Livorno, Massimo Rinaldi, Presidente dell’Associazione Livorno Città del Cinema e la dottoressa Cinzia Cinini responsabile presso la biblioteca Labronica.

Massimo Rinaldi, figlio di Athos Rinaldi ha parlato di quando ricevette in eredità dal padre un patrimonio librario che insieme al fratello decise di donare alla biblioteca Labronica.

Athos Rinaldi catalogò questa grande collezione che comprende circa 5000 titoli fra monografie e periodici tra il 1955 ed il 2005.

E’ stato menzionato inoltre l’abbecedario del cinema, importante guida alla bibliografia cinematografica tematica e monografica di cui Athos Rinaldi ne fu l’autore.

L’assessore Mario Tredici ha precisato che la donazione effettuata da parte della famiglia Rinaldi è caduta in una città come Livorno dove il cinema è stato di grande rilievo.

E’ stato ricordato anche ciò che ha rappresentato per molti anni la cultura a Livorno e che subirà una trasformazione, l’ex cinema teatro di via grande La Gran Guardia che avrà un aspetto diverso da quello originale con l’apertura di un museo del cinema e un polo culturale.

La dottoressa Cinzia Cinini ha spiegato che il catalogo di Athos Rinaldi documenta tutta la storia del cinema, dei suoi autori e dei suoi interpreti, e che l’abbecedario del cinema è una raccolta che Rinaldi ha suddiviso in 330 voci tematiche.
Marco Sisi autore e video maker livornese ha raccontato come è nato il progetto del libro “Livorno Superstar: il cinema nella mia città” che lui ha scritto e che è la descrizione del rapporto che ha legato Livorno al mondo cinematografico.
Durante l’incontro è stato proiettato il documentario dal titolo “Livorno Superstar: il cinema nella mia città” del 2012 per la regia di Marco Sisi con scene tratte da 70 film girati a Livorno dal 1925 ad oggi.

Citiamo alcuni titoli dei film, come Ben Hur diretto da Fred Niblo film muto del 1925, Avorio nero per la regia di Melvin LeRoy del 1936 che ha vinto quattro oscar, Tutti a casa con Alberto Sordi per la regia di Luigi Comencini del 1960, Teresa la ladra diretto da Carlo di Palma del 1973, Ovo sodo per la regia di Paolo Virzì del 1997 e La prima cosa bella sempre per la regia di Paoo Virzì del 2010.