Di Michela Giorgi
Nel lontano 25 marzo 1370 si narra che una nave, partita dalla Catalogna mentre faceva rotta verso l’Italia, si trovò in mezzo ad una tempesta.
Il capitano della nave mentre cercava di mettere in salvo l’equipaggio ordinò di buttare in mare il carico, perciò fu gettata per ultima una grande cassa e quando questa fu in mare la tempesta si calmò.
In seguito la cassa arrivò sulla spiaggia alla base del colle di Bonaria, vicino Cagliari e i frati mercedari che furono chiamati dalla gente incuriosita che non osava aprirla la portarono al convento che si trovava sulla cima del colle.
Quando i frati aprirono la cassa scoprirono un imponente statua lignea della Madonna col Bambino che reggeva con la mano destra una candela accesa Santa Maria della Candelora.
Dopo di che la statua della Madonna fu chiamata Nostra Signora di Bonaria, dal luogo in cui fu trovata.
Essa fu accolta nella chiesa del convento che da allora diventò il santuario della Madonna di Bonaria.
Nel 1704 fu costruita la grande basilica che affianca il santuario e il 24 aprile 1870 papa Pio IX volle che la statua fosse incoronata.
Il 13 settembre 1907, Nostra Signora di Bonaria per volere di papa Pio X fu proclamata patrona massima della Sardegna e nel 1926 lo stesso papa assegnò il titolo di basilica minore alla nuova chiesa.
Sabato 25 maggio 2013 alle ore 17.00 è stata celebrata dal Vescovo di Livorno Monsignor Simone Giusti presso il Santuario di N.S. Delle Grazie di Montenero a Livorno, N.S. di Bonaria che oltre ad essere la patrona massima della Sardegna è anche la protettrice dei naviganti.
La Corale Polifonica ” Giovanni Sedda” del Circolo “Quattro Mori” ha eseguito in lingua sarda i canti liturgici.
Durante una parte della Messa, l’offertorio è stata aggiunta la splendida sfilata di sardi in costume, ognuno recante i prodotti tipici della Sardegna.