L’Archivio Storico del Comune si apre alla città

Fonte Comune di Livorno

 

 

 

Nel corso della prossima settimana e precisamente da lunedì 26 fino a venerdì 30 novembre l’Archivio Storico del Comune di Livorno, con sede in via del Toro 8, sarà aperto al pubblico con visite guidate per conoscerne il patrimonio documentario custodito.
Anche quest’anno il Comune di Livorno aderisce all’iniziativa regionale “Archivi Aperti” con una serie di aperture straordinarie che offriranno appunto l’occasione per conoscere la preziosissima documentazione conservata; una documentazioe che costituisce elemento di primaria importanza per la conservazione della memoria e della identità storica del nostro territorio.
Archivio Storico aperto, dunque, non solo a ricercatori, studenti e docenti che si dedicano ad attività di analisi storica, ma a tutti i cittadini. Saranno programmate visite guidate, verrà distribuito del materiale divulgativo ed esposti documenti di importante interesse storico.

L’Archivio Storico sarà aperto il 26,28 e 30 novembre dalle ore 9 alle 12 e il 27 e 29 novembre dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17.
Per gruppi di almeno 3 persone è gradita la prenotazione
Info e prenotazioni : 0586 820532 e 820200
epapa@comune.livorno.it e sfornaciari@comune.livorno.it
L’Archivio include la documentazione prodotta dal Comune dall’anno 1865 al 1960 e alcune sezioni archivistiche preunitarie a partire dal 1808. Sono conservati anche alcuni fondi aggregati tra cui: “Fondazione Dal Borro”, “Ente Comunale di Assistenza ed Opere Pie gestite”, “Istituto e casa di riposo G. Pascoli”, “Osservatorio Meteorologico P. Monte”, ”Istituto Preventoriale S. Famiglia”,“Osservatorio geodinamico G. Schiavazzi”.Il patrimonio documentario è costituito da circa 17 mila unità archivistiche di cui 11.779 inventariate, le rimanenti sono contenute in elenchi che possono essere consultati dai ricercatori.
Il Comune di Livorno aderisce all’iniziativa Archivi Aperti insieme ai Comuni di Rosignano, Cecina, Bibbona, Castagneto Carducci, Piombino e con la gestione associata degli Archivi Storici dei Comune dell’Isola d’Elba e della Provincia di Livorno.

 

22^ Giornata Nazionale della Colletta Alimentare

Fonte Comune di Livorno

Sabato 24 novembre anche a Livorno, come su tutto il territorio nazionale, sarà la 22^ Giornata della Colletta Alimentare promossa dalla Fondazione Banco Alimentare onlus. Con il sostegno del Comune di Livorno si svolgerà pertanto anche in città questo importante evento di coinvolgimento e sensibilizzazione della società civile al problema della povertà alimentare. Chiunque potrà fare un gesto concreto di condivisione facendo la spesa o donando qualcosa della propria spesa giornaliera a chi ha bisogno.
Saranno oltre 500 i volontari dell’associazione Banco Alimentare onlus impegnati per tutto l’arco della giornata di sabato nei tanti supermercati cittadini che ogni anno aderiscono all’iniziativa . Daranno il loro contributo con mezzi e personale anche l’SVS, l’Esercito Italiano, la Polizia di Stato, le Poste Italiane e la Misericordia. I volontari sosteranno fuori dei supermercati cittadini in pettorina gialla, pronti a consegnare un sacchetto ai cittadini invitati ad inserire le donazioni alimentari. Si consigliano alimenti possibilmente a lunga conservazione ( alimenti per l’infanzia, sughi e pelati, tonno in scatola, olio d’oliva, riso, legumi, biscotti, pasta….) che verranno riuniti in un magazzino per poi essere distribuiti successivamente nelle strutture caritative della città (sono complessivamente 25 tra enti laici e religiosi) .
Le modalità della Colletta Alimentare sono state presentate alla stampa nel corso di una conferenza che si è tenuta a palazzo comunale alla presenza dell’assessore al sociale Leonardo Apolloni, del responsabile provinciale del Banco Alimentare Stefano Fatighenti e della vice responsabile Damiana Andreacchio.

“ Un’esperienza che conosco da diversi anni perché vi ho preso parte come volontario ed anche come capo-equipe – ha esordito in conferenza l’assessore Apolloni – E’ una esperienza meravigliosa e utile che consiglierei a chiunque. Il Banco Alimentare poi è una macchina ben organizzata che ho collaudato dall’interno e pertanto ne conosco il valore e l’efficacia”.

Lo scorso anno ( 2017) furono raccolte 28 tonnellate di generi alimentari. Quest’anno per intercettare e coinvolgere il maggior numero di persone sarà possibile aderire alla Colletta Alimentare anche facendo la spesa online sulle piattaforme di alcune grandi catene di distribuzione.

Qui di seguito l’elenco dei supermercati che aderiscono alla Colletta Alimentare:
CONAD TIRRENO 1 – VIA GIOTTO
CONAD TIRRENO 2 – VIA C. MARX (Stagno)
CONAD TIRRENO 3 – VIA ANTIMONIO
CONAD TIRRENO 4 – VIA PUINI
CONAD TIRRENO 5 – VIA DELLE LASTRE
CONAD TIRRENO 6 – VIA FAGIUOLI
CONAD VIA DELL’IMPRESA (Collesalvetti)
CONAD – VIA Grande
CONAD Borgo San Jacopo
UNICOOP TIRRENO 1 Via di Levante
UNICOOP TIRRENO 2 VIA TOSCANA
UNICOOP TIRRENO 4 VIA MASTACCHI
UNICOOP Porta a Mare
Coop Via Settembrini
EUROSPIN
PAM 3 – VIA FIRENZE
PAM 2 – VIA ROMA
TUODI’ Via del Bosco
LIDL – VIA FILZI
LIDL – COLLESALVETTI
PENNY MARKET 5 – VIALE PETRARCA 118
Penny Market V.le Petrarca 51
PENNY MARKET 2 – VIA CIMAROSA
PENNY MARKET 1 – VIA MASTACCHI
PENNY MARKET 4 – VIA MONTEFIORE
PENNY MARKET 3 – VIA P.PISANA
DIPIU’ – Grotta delle FATE
EKOM STAGNO

Il 17 e il 18 novembre 2018 la Chiesa degli olandesi apre al pubblico per la mostra “Livorno abbandonata e la rinascita della chiesa degli olandesi”

Di Michela Giorgi

“I tre Obsoleti” organizzano per sabato 17 e domenica 18 novembre 2018 all’interno della Chiesa degli Olandesi a Livorno una mostra collettiva di fotografia.
Daniel santucci fonodatore del blog “I tre obsoleti” e Davide Pardini in collaborazione con Daria B di “Posti abbandonati Italia” presenteranno le immagini della “Livorno abbandonata e la rinascita della chiesa degli olandesi”
PROGRAMMA:
INAUGURAZIONE: Sabato 17 Novembre ore 16.00. Apertura fino alle ore 20
Nel corso della serata interverranno i fotografi DARIA B. & I TRE OBSOLETI raccontandoci della mostra, di cosa è l’urbex, della storia degli edifici abbandonati oggetto della mostra e dei loro progetti personali attivi ai fini di tutelare il patrimonio locale e nazionale. Intervento dei membri della Congregazione della Chiesa degli Olandesi per spiegare ai visitatori il loro stupendo lavoro di recupero di questo edificio di grandissimo pregio storico nel cuore di Livorno
GRAN FINALE: Domenica 18 Novembre 2018 dalle ore 11.00 alle ore 18.00
ASTA DI BENEFICENZA alle ORE 17.00
per il reperimento di fondi per il restauro della Chiesa degli Olandesi.
Le opere esposte di DARIA B. verranno messe all’ asta e ne sarà possibile
l’acquisto in loco e la metà del ricavato andrà a coprire i lavori più impellenti di restauro della Chiesa. Acquista un “pezzo” della Collezione
“ Livorno Abbandonata” e contribuisci alla rinascita di un grande pezzo di storia livornese
INGRESSO GRATUITO

Il cioccolato rosa

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Di Michela Giorgi

Ruby Chocolate è la nuova varietà di cioccolato, nè bianco, nè scuro ma bensì rosa, si proprio così, cioccolato rosa ottenuto da una particolare lavorazione delle fave di cacao Ruby, che danno al cioccolato una naturale colorazione rosata.
La Barry Callebaut, azienda di Zurigo specializzata in cacao, ha impiegato oltre un decennio per ideare questo tipo di cioccolato che si trova già in commercio.

Si inaugura la grande “V” di Fabrizio Breschi in piazza Attias

Fonte Comune di Livorno

Sabato 15 settembre alle ore 17.30 sarà inaugurata in piazza Attias  l’installazione artistica del maestro Fabrizio Breschi: la grande “V” come Vittoria, a ricordare la vicina piazza della Vittoria, un segno urbano destinato a diventare un riferimento visivo dell’area.
La grande Capital Letter tridimensionale, donata dall’artista livornese alla città, già da diversi mesi è collocata nel tratto di piazza Attias, di collegamento tra piazza della Vittoria e via Marradi, a completamento del progetto di riqualificazione dell’intera piazza.
All’inaugurazione di sabato saranno presenti il sindaco Filippo Nogarin, l’assessore alla cultura Francesco Belais, l’assessore ai Lavori Pubblici Alessandro Aurigi e l’artista Fabrizio Breschi.
Durante la cerimonia la storica dell’arte Veronica Carpita ed il critico d’arte Roberto Russo interverranno sull’arte di Breschi e sul significato del monumento nello spazio urbano. Sarà l’occasione anche per presentare la pubblicazione, edita dal Comune, specifica sull’opera.
Collabora alla realizzazione della cerimonia anche l’Istituto Superiore di Studi Musicali Pietro Mascagni con la  partecipazione del musicista Massimo Signorini   e la sua fisarmonica.

Biografia di Fabrizio Breschi
Nato a Livorno nel 1950, Fabrizio Breschi rivela un talento precoce nella pittura tanto da partecipare ad un concorso già a 6 anni con un dipinto a olio, che viene respinto perché creduto opera di un adulto. La sua formazione primaria si svolge nella città natale, ma decisiva è la frequentazione di una zia risposatasi a Milano con Dino Bartolucci, noto collezionista d’arte anch’egli livornese, che avvicina Breschi alla conoscenza tanto della ‘nuova’ pittura toscana dei Rontini, Natali, Ranucci, Domenici, quanto alla visita dei luoghi del contemporaneo. Alla Galleria d’Arte Moderna di Via Palestro a Milano il piccolo Breschi capisce di amare i pittori figurativi dei primi del Novecento, oltre a Picasso e al Futurismo in genere.  Alle scuole medie, che frequentò alle Mazzini a Livorno, tutti lo guardano come un marziano, allorché prende il pennello e si dedica al ritratto.  E’ il più giovane partecipante del Premio ‘Fattori’ del 1964 con l’opera ‘Cavalli al sole’.  Nel frattempo frequenta il Liceo Artistico a Firenze ed è allievo di insegnanti della levatura di Quinto Ghermandi, Piero Bigongiari, Dino Caponi e Gastone Breddo.  Nel 1969 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, sezione Pittura. Breschi ritrova come insegnante Gastone Breddo e comincia per lui un periodo molto stimolante di approfondimento culturale e di confronto costante con i classici e col contesto rinascimentale di Firenze.  Nel 1973, poco prima della fine del corso di studi, conosce il pittore e insegnante Aldo Turchiaro, che quell’anno era succeduto a Primo Conti nella cattedra di Pittura dell’Accademia e che intravvede in Breschi un valido collaboratore, tanto da proporgli di diventare assistente della cattedra stessa.
Nello stile di Breschi si avverte a quel punto un cambiamento decisivo che lo porta da una sperimentazione, talora incerta ma sempre densa di suggestione e talento, ad un percorso netto e articolato. La continua dialettica tra contenuto e forma si impianta su una rigorosa norma estetica che caratterizzerà tutta l’opera successiva di Breschi. 
Si susseguono i contatti e le conoscenze che introducono il pittore livornese negli ambienti dell’arte e della cultura nazionale che contano. A cominciare dall’incontro con galleristi, artisti, attori (in primis Marcello Mastroianni), che lo inciteranno a continuare e ne acquisiranno numerose opere. Fino al 1985 rimane all’Accademia di Firenze e dopo la vittoria di un concorso nazionale decide di trasferirsi alla prestigiosissima Accademia di Brera a Milano, dove ottiene la cattedra di pittura. Diventa così il più giovane insegnante di Pittura nella storia di Brera. Il direttore dell’Accademia è Andrea Cascella, fratello di Pietro, mentre tra gli insegnanti colleghi ci sono Alik Cavaliere (scultura), Giancarlo Marchese (scultura), Franco Cheli (scenografia), Rodolfo Aricò (pittura). Comincia così un intenso periodo didattico e creativo che lo porta a maturare i canoni estetici che lo caratterizzano con l’adozione di un contesto post industriale, popolato di simpatici ed emblematici robot dalle mille storie talora di carattere autobiografico. Si staglia sulla tela il nitore tecnico delle profilature/luminescenze,   che progressivamente taglieranno fuori ogni citazione antropocentrica per dialogare direttamente con uno spazio assoluto e senza tempo. Si susseguono le partecipazioni a prestigiose rassegne d’arte come la Biennale di Milano del 1994, a mostre collettive e personali tenute in Italia (MiArt), negli Stati Uniti, in Grecia, Inghilterra, Francia, Ungheria, Giappone e Svizzera. Memorabile la mostra del 2001 presso il Museo di Arte Cicladica Goulandris ad Atene, proprietà dell’omonima magnate, che esporrà un’opera di Fabrizio Breschi tra un Rothcko e un Picasso. Breschi tornerà ad Atene l’anno successivo per posizionare sulla facciata del Museo una sua opera consistente in una installazione luminosa.  Il 2003 è l’anno del ‘ritorno’ in patria, poiché Breschi decide di trasferirsi presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, dove ritrova gli amici di sempre, lo scultore Franco Franchi e lo storico dell’arte Luigi Bernardi. L’anticipato ritiro dall’insegnamento del 2007 è a tutto vantaggio di una dedizione assoluta alla produzione d’arte e ad eventi espositivi in Italia e all’estero. Nel 2009 Roberto Russo avvia una profonda ed analitica riflessione sull’intera produzione di Breschi, dedicandogli la prima mostra antologica presso l’Ecomuseo dell’Alabastro di Castellina Marittima e una monografia nel 2012. Seguono numerose mostre personali e collettive (Firenze Uffizi, Livorno, Cremona, Pietrasanta, Piacenza, Pontedera Museo Piaggio) in cui vengono apprezzate dal pubblico e dalla critica l’articolazione dei temi e le innovative soluzioni pittoriche.  
Nella primavera del 2016 Fabrizio Breschi ha esposto ai Granai di Villa Mimbelli con la mostra antologica “Breschi” ( opere dal 1976 al 2016) dove già era esposto un modellino della grande V di piazza Attias.