> Riviste, presentato il fascicolo 570 di “Bianco e Nero”.

Di Michela Giorgi

Mercoledì 30 maggio alle ore 17,30 alla Libreria Gaia Scienza in via Di Franco, 12 a Livorno  è stato presentato il fascicolo 570 della rivista “bianco e nero”, intitolato ” Gesti Silenziosi. Presenze Femminili nel cinema muto italiano.”

Presenti Lucia Cardone che insegna storia e critica del cinema presso la facoltà di lettere e filosofia dell’università di Sassari.

Ha pubblicato saggi e volumi sulle donne nell’immaginario cinematografico italiano, sul cinema e l’editoria femminile e popolare, sul cinema e le altre arti, e su vari autori italiani, fra i quali Elio Petri e Raffaele Matarazzo.
Monica dall’Asta insegna materie cinematografiche e televisive presso la facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Bologna.

Nel 2008 ha curato la nuova edizione italiana delle memorie di Alice Guy (Memorie di una pioniera del cinema) e il volume Non solo dive. Pioniere del cinema italiano.

E’ autrice del libro Trame spezzate, Archeologia del film seriale (Bologna 2009).

Cristina Jandelli insegna Storia del cinema muto e analisi del film presso la Facoltà di lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Firenze, dove indaga il contributo reso da attori e attrici stili di recitazione e fenomeni divistici.
Ha pubblicato monografie sulla storia del divismo, sulle dive del muto italiano sui ruoli del teatro di posa e su Cesare Zavattini.

Monica dall’Asta ha spiegato che nella storia del cinema muto la presenza femminile è stata molto importante e che quello che è venuto fuori dalle ricerche effettuate per realizzare il fascicolo è che le stesse attrici ricoprivano ruoli diversi nella realizzazione di un film, potevano essere quindi anche sceneggiatrici o altro, ma comunque non venivano accreditate.

Infatti anche l’attrice Francesca Bertini pur essendo sceneggiatrice, preferì il ruolo di attrice perché più importante.
Inoltre la dell’Asta ha dichiarato che è stato preferibile occuparsi del cinema muto perché era in un periodo particolare, trattandosi di un momento peculiare, singolare, essendo il cinema agli inizi e la ricerca ha mostrato che il lavoro cinematografico delle donne è particolarmente significativo negli anni ’10 cioè avanti della prima guerra mondiale.
Sembra che le donne in quel periodo abbiano avuto degli spazi che però subito dopo la guerra si sono chiusi.

E’ intervenuta poi Lucia Cardone che è una delle curatrici del fascicolo insieme a Cristina Jandelli e ha ricordato comunque che non si occupa di cinema muto ma bensì di cinema italiano, definendo quindi questo suo lavoro una vacanza nel cinema muto e dicendo anche che hanno scelto come titolo, gesti silenziosi pensando a Carla Lonzi donna importantissima ma comunque poco conosciuta che ha scritto un diario nel quale scrisse che avrebbe voluto fare dei piccoli film sui gesti delle donne, gesti esclusi dalla storia e dalla visibilità.

Cristina Jandelli ha ricordato che Marzia Ruta l’autrice del saggio dedicato all’attrice Lea Giunchi ha trovato diversi elementi e certificati anagrafici.

L’attrice di film commedia come Lea e il gomitolo del 1913 aveva una grande personalità artistica ma la sua carriera, terminò nel 1919 decidendo di abbandonare il cinema dopo la tragica morte del suo compagno.
Si ricorda che l’incontro dedicato al fascicolo della rivista “bianco e nero” è stato a cura dell’Associazione Centrodonna di Livorno Evelina De Magistris.

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